Mese: Luglio 2014

Il ministro della Salute Lorenzin, in audizione in commissione Affari sociali alla Camera, ha dichiarato che prima della pausa estiva, proporrà al consiglio dei ministri, un decreto snello che disciplinerà la fecondazione eterologa, in modo tale che i centri di procreazione medicalmente assistita, sia pubblici che privati, possano operare già da settembre.

La fecondazione eterologa rientrerà nei livelli essenziali di assistenza (Lea) e pertanto sarà coperta dal Servizio Sanitario Nazionale, a prescindere dal reddito e dalla residenza della coppia.

Per consentire alle Regioni e ai Centri di PMA  di partire con l’eterologa, Il Ministro, ha dichiarato che verrà destinata una “quota del Fondo Sanitario Nazionale per permettere la procreazione assistita eterologa nei centri pubblici PMA“.

Sarà possibile la fecondazione eterologa doppia, nel caso in cui entrambi i componenti della coppia siano sterili e necessitino di gameti da due donatori.

La donazione sarà volontaria e gratuita; i donatori non potranno percepire alcuna forma di pagamento, diretto o indiretto,  fatto salvo le indicazioni sui permessi lavorativi, costi vivi ed eventuali rimborsi, già seguite per le donazioni del midollo osseo. Per quanto riguarda l’età dei donatori il Ministro ha dichiarato che ”Il limite massimo di età delle donatrici donne sarà di 20-35 anni e per gli uomini 18-40 anni”. Il  numero massimo di nati da uno stesso donatore è 10, a livello nazionale, con deroga se una famiglia con figli già nati da eterologa chiede un altro figlio con stesso donatore. A tal fine sarà istituito presso l’Istituto Superiore della Sanità un Registro Nazionale dei Donatori a cui i centri dovranno far riferimento per permettere la tracciabilità donatore-nato.

Mentre ai donatori viene garantito l’anonimato (salvo per questioni legate alla salute del nato), rimane da discutere la questione legata ai diritti del nascituro di venire a conoscenza delle proprie origini. In diversi paesi della UE questo diritto è stato riconosciuto e l’orientamento  della giurisprudenza internazionale sembra voler sottolineare l’importanza di tale previsione.  Il ministro Lorenzin intende sottoporre la questione ad un ampio dibattito in parlamento e sostiene che “Sapere di essere nati da eterologa a prescindere dal donatore serve non solo per un ‘diritto alla verità‘ sulla propria nascita, ma anche per questioni di carattere sanitario, per l’anamnesi a cui tutti sono sottoposti nella vita o nel caso di necessità di trapianto da persone compatibili. Inoltre, con il diffondersi di test genetici ci sarà sempre più possibilità di sapere di non essere stati generati dai propri genitori”.

Nel frattempo la Regione Toscana ha approvato una  delibera in cui  si dichiara che i donatori non hanno diritto di conoscere l’identità del soggetto nato e il nato non potrà conoscere l’identità del donatore, ma tali informazioni «potranno essere acquisite dal nato unicamente in caso di mutamento di volontà del donatore, senza che ciò comporti il sorgere di alcun diritto/obbligo tra le parti».

Il 4 luglio scorso, il Ministro della Salute ha inviato al Parlamento la Relazione sull’applicazione della Legge 19 febbraio 2004, n. 40, che regola la procreazione medicalmente assistita, relativa all’anno 2012. 

La Relazione conferma la tendenza a un aumento del numero dei centri PMA privati – 218 nel 2012, erano 185 al 31 gennaio 2009 – e a una diminuzione di quelli pubblici e privati convenzionati– 137 nel 2012, erano 156 al 31 gennaio 2009. Viceversa i cicli di trattamento aumentano in tutti i centri, anche se vi sono ancora molti centri PMA che svolgono un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno. 

La Relazione evidenzia anche una modifica nell’applicazione delle procedure di PMA da parte degli operatori rispetto al periodo antecedente alla sentenza della Corte Costituzionale 151/2009 con un aumento dei cicli da tecniche di scongelamento insieme ad una diminuzione dei cicli delle tecniche a fresco.

fonte

Il Ministro della Salute Lorenzin frena sulla fecondazione eterologa. “I centri devono aspettare”
7 Giugno 2014 – In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin torna a parlare di fecondazione assistita dopo che la Corte Costituzionale in data 9.4.2014 ha dichiarato l’incostituzionalità del divieto di fecondazione eterologa previsto dalla legge sulla procreazione medicalmente assistita (artt. 4 e 9, L. 40/04).
«Per partire con la fecondazione eterologa bisogna aspettare le linee guida e alcuni passaggi in Parlamento. I Centri devono aspettare» dice il Ministro Lorenzin «Ci sono ancora molte questioni organizzative e di tutela della salute da chiarire. La Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita era pensata per la fecondazione omologa, dunque con cellule della coppia. Questa è una nuova attività».
A differenza di altri paesi europei, la donazione di gameti e ovociti sarà gratuita e limitata. «Un limite è necessario per evitare che nascano troppi bambini da uno stesso genitore biologico. Tra i 5 e i 10 è un’ipotesi. Inoltre una donna che decide di dare in dono i suoi ovociti non può subire troppe stimolazioni e dobbiamo preoccuparci che non venga sfruttata”.
Nuove forme di tutela anche per chi ricorre alla fecondazione eterologa: i donatori di gameti e ovociti verranno sottoposti a test genetici obbligatori e test per malattie infettive, come AIDS ed epatite.
La coppia che intende ricorrere alla fecondazione eterologa non avrà possibilità di scegliere il donatore. Niente cataloghi, quindi.
Ancora aperta la possibilità del bambino di risalire all’identità dei genitori biologici.
Non si sono fatte attendere le reazioni da più parti. “Non è vero che bisogna aspettare le linee guida per partire con tecniche eterologhe” è la dichiarazione Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica “Atteso che, come sottolineato dai giudici costituzionali, non c’è vuoto normativo, i centri italiani già sono partiti con la fecondazione eterologa e presto daremo notizia delle prime gravidanze”.