E’ possibile la crioconservazione nei soggetti azoospermici (con eiaculato privo di spermatozoi)?
Nei casi di azoospermia (assenza degli spermatozoi nell’eiaculato), dopo un’attenta anamnesi, una visita andrologica accurata e l’esecuzione dei dosaggi ormonali, talvolta è comunque possibile il recupero dei gameti, con successivo congelamento. In questi casi, bisogna però intervenire chirurgicamente procedendo con il recupero dei gameti direttamente dalle gonadi con aspirazione degli spermatozoi dall’epididimo o dal testicolo. Nei casi di patologia ostruttiva le metodiche chirurgiche garantiscono il recupero di un numero di spermatozoi tale che può essere utilizzato anche in più cicli di procreazione assistita. È bene considerare però che spesso, nei casi di azoospermia, la quantità e la qualità degli spermatozoi recuperati non è adeguata. È quindi possibile, considerata la già citata ridotta capacità degli spermatozoi di sopravvivere al processo di congelamento e scongelamento, non disporre di un campione adeguato per procedere con le tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Dott. Alessandro Giuffrida
Il Ministro Lorenzin firma le nuove linee guida per la procreazione assistita: via libera all’eterologa, più tutele per aspirante madre e feto, più dettagli in cartella clinica sul numero di embrioni e la crioconservazione
Con la firma del Ministro Lorenzin alle nuove linee guida per la procreazione medicalmente assistita (PMA) si completa un ulteriore tassello nell’iter, che ha portato alla quasi totale modifica della Legge 40/2004. Le nuove linee guida sulla procreazione aggiornano più di un punto, a iniziare dal via libera ufficiale (si attende soltanto la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) alla fecondazione eterologa che, tra l’altro, sarà inserita anche nei Lea (Livelli essenziali di assistenza).
L’approvazione delle nuove linee guida per la procreazione medicalmente assistita è il secondo step, dopo l’Istituzione del Registro dei donatori. A questo dovranno seguire i decreti dedicati al consenso informato, ai cosiddetti embrioni abbandonati (embrioni non utilizzati dopo la crioconservazione), al recepimento delle direttive europee sulla donazione di gameti.
Nelle nuove linee guida per la procreazione si richiede anche maggiore dettaglio nella compilazione della cartella clinica: sarà obbligatorio specificare le motivazioni che portano alla determinazione del numero di embrioni da generare e, di conseguenza, a quelli che non vengono trasferiti e che sono quindi da crioconservare.
Non solo: per l’accesso ai trattamenti di PMA (omologa ed eterologa) le linee guida 2015 richiedono una più attenta valutazione clinica del rapporto rischi-benefici per la salute sia dell’aspirante madre sia del feto/neonato.
Il testo delle nuove linee guida per la procreazione regolamenta anche l’accesso delle coppie sierodiscordanti, vale a dire quelle nelle quali uno dei due è portatore di virus sessualmente trasmissibili (Hiv; Hbv; Hcv): anche questa è una novità, perché nelle linee guida precedenti si considerava soltanto il caso dell’aspirante padre portatore di tali malattie, mentre la versione 2015 ammette anche la donna.