Mese: Novembre 2018

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha aggiornato la nota 74 sui farmaci con una determina del 10 agosto 2018 e pubblicata il 28 agosto sulla G.U, rendendo ora prescrivibile anche la Follitropina delta per il trattamento dell’infertilità. La nota 74, ricordiamo, è un documento che specifica le condizioni alle quali è limitata la prescrizione a carico del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) di servizi diagnostici e di trattamenti.

I farmaci prescrivibili per l’infertilità

Con l’aggiunta della Follitropina delta, la nuova lista completa di farmaci prescrivibili per l’infertilità diventa:

  • coriofollitropina alfa;
  • coriogonadotropina alfa;
  • follitropina alfa;
  • follitropina alfa/lutropina alfa;
  • follitropina beta;
  • follitropina delta;
  • lutropina alfa;
  • menotropina;
Le condizioni previste dal SSN

Secondo la nota 74, la prescrizione a carico del SSN –  pertinente diagnosi e piano terapeutico in strutture specialistiche (per l’infertilità) – è limitata alle seguenti condizioni:

  • per il trattamento dell’infertilità femminile: in donne di età non superiore ai 45 anni con valori di ormone follicolo stimolante (FSH), al 3° giorno del ciclo, non superiori a 30 mUl/ml;
  • per il trattamento dell’infertilità maschile: in maschi con ipogonadismo-ipogonadotropo (una malattia rara dello sviluppo sessuale) con livelli di gonadotropine bassi o normali e comunque con FSH non superiore a 8 mUI/ml;
  • per la preservazione della fertilità femminile: in donne di età non superiore ai 45 anni affette da patologie neoplastiche che debbano sottoporsi a terapie oncologiche (chemioterapia, radioterapia) in grado di causare sterilità temporanea o permanente.

Nella nota 74, l’AIFA fornisce infine informazioni sulla problematica dell’infertilità di coppia e sulle evidenze scientifiche inerenti l’impiego farmacologico delle gonadotropine per il trattamento dell’infertilità, nonché dettagliate avvertenze di cui tenere conto per la loro sicurezza d’uso.

La definizione di infertilità di coppia

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’infertilità di coppia come l’incapacità a concepire figli dopo 1 anno di rapporti sessuali regolari senza adozione di misure contraccettive.

L’infertilità è un problema di vaste proporzioni che coinvolge anche in Italia decine di migliaia di persone: basti pensare che l’OMS stima intorno al 15-20% le coppie con problemi di fertilità nei Paesi industrializzati.

 

Fonti

  1. http://www.aifa.gov.it/content/nota-74
  2. https://www.federfarma.it/getattachment/Edicola/FiloDiretto/Filodiretto/agosto2018/1789/2018_333all-1.pdf.aspx
  3. http://www.doctor33.it/politica-e-sanita/infertilita-maschile-e-femminile-ora-prescrivibile-anche-follitropina-delta-aggiornata-nota-/

 

 

Gli effetti negativi dello stress si estendono anche alla salute riproduttiva: un gruppo di ricercatori dell’Università di Boston ha scoperto che lo stress riduce la fertilità nelle donne, in particolare quelle con meno di 35 anni d’età; non è stato osservato alcun legame invece con l’infertilità maschile.

Fino ad ora si sapeva che è l’infertilità ad essere una causa di stress per chi soffre di questo problema ma non viceversa. Risaputi da tempo sono anche gli effetti negativi dello stress sulla salute in generale, ma non vi erano ancora prove sulle ripercussioni negative dello stress anche sulla sfera riproduttiva, sebbene fossero intuibili. Ebbene ora arrivano finalmente le prime conferme grazie ad un approfondito studio statistico pubblicato sulla rivista scientifica American Journal of Epidemiology, il quale ha analizzato i dati relativi a migliaia di cittadini statunitensi e canadesi che desideravano avere un figlio nel periodo tra il 2013 e il 2018 e che sono stati seguiti fino al momento della gravidanza o di sopraggiunte problematiche di infertilità.

Questo studio ha coinvolto 1.272 uomini e 4.769 donne di età compresa tra 21 e 45 anni che in precedenza non avevano mai avuto problemi di infertilità e non avevano mai provato a concepire per più di 6 cicli mestruali consecutivi. I partecipanti allo studio hanno dovuto rispondere ad un questionario di 10 domande, chiamato “Scala dello Stress Percepito (Perceived Stress Scale, PSS)”, che è lo strumento psicologico più utilizzato per misurare lo stress.

Alle domande, i partecipanti potevano rispondere assegnando un punteggio da 0 (no stress) fino a 40 che rappresentava il limite massimo di stress a cui essi erano sottoposti. Oltre al PSS, le persone coinvolte nello studio hanno dovuto rispondere ad altri questionari di base che ponevano domande generali su età, etnia, frequenza dei rapporti sessuali, reddito familiare e tipo di alimentazione seguita, tutti fattori questi che notoriamente possono influenzare la fertilità.

L’analisi statistica dei 6.041 dati totali ha evidenziato che le donne con un punteggio ISS superiore a 25, cioè con stress elevato, presentavano una riduzione del 13% della probabilità di concepimento rispetto a quelle con un punteggio uguale o inferiore a 10.  La correlazione tra stress e riduzione della probabilità di concepimento è risultata più forte nelle donne con meno di 35 anni, mentre negli uomini non è emerso alcun legame tra stress e fecondabilità.

Due sono i meccanismi con cui lo stress agisce negativamente sulla fertilità: uno è ormonale ed è presieduto dagli ormoni dello stress – quali le catecolammine (adrenalina, noradrenalina, dopamina) – che interferiscono sugli ormoni regolatori dei cicli ovulatori, ossia l’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), la prolattina e gli ormoni luteinizzante (LH) e follicolo-stimolante (FSH); l’altro è nervoso e coinvolge il sistema nervoso simpatico che innerva l’apparato riproduttivo femminile e influenzala fertilità sia direttamente a livello degli organi sessuali sia attraverso il rilascio degli ormoni dello stress (catecolammine).
I risultati preliminari di questo studio sottolineano quindi l’importanza di avviare un supporto psicologico nella fase antecedente ai tentativi di concepimento.

Fonti
1. Wesselink AK et al. Perceived stress and fecundability: a preconception cohort study of North American Couples. Am J Epidemiol 2018; doi: 10.1093/aje/kwy186.

2. Schenker JG et al. Stress and human reproduction. Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol 1992; 16 (45 (1): 1-8.