Mese: Agosto 2019

È a disposizione di tutte le mamme presenti e future l’App per smartphone, gratuita e senza pubblicità, “Mamma in salute: La guida per la tua gravidanza”, del Ministero della Salute. L’obiettivo è quello di permettere alle donne che sono in stato interessante o desiderano concepire di avere sempre a portata di click informazioni certificate in risposta alle mille domande tipiche di un periodo così particolare della vita.

Il Ministero della salute ha quindi sviluppato un’App studiata specificamente per accompagnare le donne e chi sta loro vicino, in tutte le fasi della maternità. L’applicazione è suddivisa in tre sezioni principali, dedicate ai momenti più importanti: fase prima del concepimento, gravidanza e parto, dopo il parto e allattamento.

In un unico strumento vengono messi a disposizione servizi a favore e a sostegno della maternità quali:

  • i riferimenti ai consultori familiari di tutto il territorio nazionale
  • cosa sono e dove si possono trovare le banche del latte
  • il collegamento con la mappa dei Centri per la procreazione medicalmente assistita
  • informazioni utili come gli esami e le visite da fare per ogni trimestre di gravidanza, e gli accorgimenti consigliabili
  • la mappa dei punti nascita, che permetterà di localizzare le strutture assistenziali dove la donna può partorire, con informazioni dettagliate sul numero di culle, la presenza dell’unità di neonatologia e di terapia intensiva neonatale, il pronto soccorso pediatrico, il volume di parti effettuati nella struttura. Sarà possibile così scegliere con consapevolezza.
  • il Diario della gravidanza, sul quale è possibile annotare i risultati delle indagini diagnostiche-strumentali effettuate e delle visite ginecologiche. Particolarmente importante, l’Agenda, collegandosi con lo smartphone, ricorderà con promemoria tutti gli appuntamenti durante la gestazione
  • la possibilità di tenere monitorato il peso e i valori pressori
  • un aiuto a seguire meglio le indicazioni del ginecologo in prossimità del parto, con il conta calcetti e il conta contrazioni.

La realizzazione della App è stata a cura della Direzione generale della comunicazione e dei rapporti europei e internazionali, della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica, della Direzione generale della prevenzione sanitaria.

Questa iniziativa si inserisce in un quadro promosso dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), per le iniziative digitali sia per le mamme che per la formazione dei professionisti del settore.

 

 

Grazie alla PMA, aumentano le persone che possono diventare genitori: in un anno, sono nati circa 14 mila bambini, sono state trattate oltre 78 mila coppie, con quasi 98 mila cicli, e il trend è in crescita. Sono i dati diffusi dalla Relazione al Parlamento sulla PMA 2019, relativa all’attività nel 2017. L’aumento è da attribuirsi all’incremento dei cicli effettuati con tecniche di crioconservazione e dei cicli effettuati con donazione di gameti.

I dati numerici delle coppie, dei cicli iniziati e dei nati per tutte le tecniche senza donazioni di gameti, è incrementato il ricorso alla fecondazione eterologa. Degli oltre 7.500 cicli effettuati con quest’ultima tecnica:

  • il 21% sono con donazione di seme
  • il 42% con quella di ovociti (freschi e congelati)
  • il 37% con quella di embrioni, precedentemente formati da gameti donati e crioconservati.

Il quadro è quello di persone che si stanno aprendo alle nuove possibilità offerte dalla medicina, e che sanno cosa vogliono: diventare genitori e abbracciare il loro bambino.

I dati della Relazione al Parlamento sulla PMA 2019 dimostrano come, alle tecniche di PMA, accedono persone sempre più giovani, aumentata infatti la quota delle donne con meno di 35 anni e di quelle di età compresa tra i 35 e i 39 anni, mentre è diminuita di quasi un punto percentuale la quota di pazienti con età maggiore o uguale a 40 anni. Dati che possono suggerire che stanno facendo effetto le campagne di informazione sull’importanza di prendersi cura tempestivamente della propria fertilità. In ogni caso le donne italiane che si sottopongono a tecniche senza donazione di gameti a fresco hanno un’età media ancora superiore alle europee: 36,7 anni contro 34,7 anni.

Le coppie che accedono ai cicli di donazione sono più “grandi” (età femminile 42,4 anni per quella di ovociti, 35,6 per quella di seme) e questo sembra indicare, come ci si aspetterebbe, che questa tecnica sia scelta soprattutto per infertilità fisiologica, più che per patologie.

La sanità pubblica sembra riuscire a stare al passo con le nuove richieste: il maggior numero dei trattamenti di PMA viene effettuato nei centri pubblici e privati convenzionati. Infatti, sebbene il numero dei centri PMA privati sia superiore a quello dei pubblici (106 vs 67), nel privato si effettuano meno cicli di trattamento: il 35,3% dei centri è pubblico ed effettua il 37,4% dei cicli; l’8,9% è privato convenzionato ed effettua il 29,5% dei cicli; il 55,8% è privato ed effettua il 33,1% dei cicli.