Le aderenze uterine (o sinechie) rappresentano una patologia acquisita, caratterizzata dalla formazione di tessuto cicatriziale, aderenze, tra le pareti uterine che si accollano l’una all’altra in un modo più tenue oppure più tenace: l’isterescopia può rappresentare un valido aiuto nella diagnosi e cura.
Le aderenze endocavitaria sono una delle cause di non crescita endometriale, scarso flusso sanguigno portando anche all’assenza completa del ciclo mestruale nei casi gravi. Non sono diagnosticabili con la normale ecografia transvaginale. L’isteroscopia diagnostica e soprattutto quella operativa per lisi di aderenze potrebbe rappresentare una possibilità per ripristinare l’anatomia regolare della cavità uterina.
Andrebbe eseguita nelle pazienti sottoposte a più raschiamenti uterini post aborto oppure nelle pazienti che sono state operate con apertura della cavità uterina come nei casi di miomectomia multipla. La sindrome aderenziale grave è conosciuta come sindrome di Asherman.
La difficoltà della diagnosi
Non tutte le patologie della cavità uterina sono diagnosticabili con l’ecografia transvaginale prima di un trattamento di procreazione medicalmente assistita (PMA): alcune, come le aderenze uterine, sono “oscure” e per individuarle è fondamentale ricorrere all’isteroscopia diagnostica un ruolo fondamentale per la sua diagnosi.
L’Isteroscopia consiste in un’indagine endoscopica poco invasiva nella quale si introduce un’ottica collegata a una telecamera che, passando all’interno della vagina e del canale cervicale, permette di visualizzare la cavità uterina. È particolarmente utile per diagnosticare patologie che non sono visibili con l’ecografia, nemmeno quella transvaginale. È un esame preliminare importante prima di un ciclo di PMA, soprattutto dopo uno o più fallimenti di impianto, oppure in caso di aborto ricorrente, qualora si sospetti la presenza di aderenze uterine, sia per la diagnosi sia per l’eventuale correzione.
Dr.ssa Cristiana Allodi Quartim Barbosa
Medico ginecologo del centro Procreazione assistita Demetra – Firenze