Mese: Maggio 2020

Come cambia il desiderio di diventare genitori ai tempi del Coronavirus?

Alcuni ricercatori italiani hanno condotto una survey su un campione rappresentativo della popolazione italiana in età fertile. Lo scopo dello studio era valutare l’impatto della pandemia sul desiderio di diventare genitori.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Psychosomatic Obstetrics and Gynecology è stata condotta su un campione rappresentativo della popolazione. Il campione era composto da uomini e donne con una relazione eterosessuale stabile, di età compresa tra i 18 e i 46 anni. Il questionario è stato creato attraverso Google Forms e postato su WhatsApp, Instagram e Facebook.

I risultati dello studio

Il campione è composto da 1.482 persone, di cui il 63,7% donne e il 36,3% uomini. La fascia di età più rappresentata è quella tra i 31 e i 46 anni (65,6%). Il 70% ha interrotto gli spostamenti per lavoro. Il 20% degli intervistati ha dichiarato una riduzione delle entrate mensili di oltre il 50%, mentre per più della metà non ci sono state variazioni.

Le misure restrittive introdotte in Italia dal lockdown hanno avuto senza dubbio un impatto importante sulla vita dell’intera popolazione. Ansia, paura, panico, privazione della libertà, convivenza forzata: sono fattori che per molte persone hanno comportato un peggioramento della qualità di vita.

Nonostante l’impatto negativo della pandemia sulla vita quotidiana e sul benessere delle persone, la maggior parte delle coppie continua a guardare al futuro e a cercare di diventare genitore. Il 37% degli intervistati hanno interrotto la ricerca di un figlio a causa delle preoccupazioni per l’impatto economico della pandemia e le possibili conseguenze del Covid-19 sulla gravidanza.

Senza paura, verso il futuro

Molte coppie hanno iniziato a pensare di avere figli proprio durante la quarantena. Questo desiderio è stato espresso principalmente dalle donne, per un forte desiderio di cambiamento e di positività. In realtà, pochissime ci hanno provato veramente.

Sono i più giovani ad aver iniziato a sentire l’esigenza di avere un figlio durante la pandemia, segno di una maggiore energia e motivazione a investire sul futuro e a guardare sempre avanti senza paura.

I dati dello studio non dicono se le nascite aumenteranno o diminuiranno nel futuro prossimo, probabilmente l’indagine verrà ripetuta.

Fonte: Miceli E, et al., Desire for parenthood at the time of COVID-19 pandemic: an insight into thee Italian situation. Journal of Psychosomatic Obstetrics & Gynecology. Disponibile al link: https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/0167482X.2020.1759545 Ultimo accesso: 20 maggio 2020.

Alcune malattie autoimmuni interessano più frequentemente le donne in età fertile e possono influenzare, a volte fortemente, le scelte familiari e di coppia. A supporto dell’informazione su queste tematiche c’è un punto di riferimento in rete: il progetto #anchiomamma, che proprio in questi giorni compie un anno.

Il progetto #anchiomamma

Nato a maggio del 2019, #anchiomamma è un progetto di informazione per sostenere le donne che vivono con una malattia autoimmune, reumatologica o dermatologica, che desiderano diventare mamma.

L’obiettivo è dare informazioni corrette, chiare e complete, per permettere alle donne che si ammalano in età fertile di pianificare la propria vita familiare con consapevolezza, affinché nessuna rinunci al proprio sogno di diventare mamma.

È promosso dalle associazioni di pazienti ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici Onlus), APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza) e APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare), con il supporto non condizionato di UCB Pharma S.p.A. e di IBSA Farmaceutici Italia S.r.l.

Un board scientifico composto da medici specialisti (reumatologi, dermatologi, ginecologi) garantisce la correttezza dei contenuti.

Il sito www.anchiomamma.it e i profili social

Il sito www.anchiomamma.it è il cuore pulsante del progetto. I profili Facebook e Instagram danno visibilità ai contenuti, ne favoriscono la condivisione e incoraggiano l’interazione. Gli accessi al sito hanno raggiunto i 100.000 utenti e sui social si è creata una vera e propria community. Infatti, 3.000 persone ad oggi seguono i profili #anchiomamma e sono più di 340mila le interazioni generate nel corso di questo primo anno di attività.

Le novità del 2020

Inizialmente era focalizzato solo sulle malattie reumatologiche. Oggi #anchiomamma tratta anche due delle patologie infiammatorie croniche dermatologiche più diffuse: la psoriasi e l’artrite psoriasica. Oltre a una sezione dedicata ad approfondire la conoscenza delle patologie, sul sito si possono trovare contenuti su tutti gli aspetti del “diventare mamma” per le donne con malattie autoimmuni: la contraccezione, la gestazione, il parto l’allattamento, la fertilità e la procreazione medicalmente assistita.

Inoltre, ci sono due nuove sezioni interattive: “Chiedi all’Esperto” e Racconta la tua storia”. Nella prima, chi accede al sito ha la possibilità di mandare le proprie domande agli esperti che collaborano al progetto; nella seconda, si può partecipare attivamente, lasciando la propria testimonianza. L’augurio è di leggere presto le storie non solo delle donne con malattia autoimmune che desiderano un figlio o che l’hanno avuto, ma anche che dei loro partner, familiari, amiche, tutte figure importantissime, affetti preziosi e indispensabili nella vita di ognuno.

L’evento “Diventare mamma con una malattia autoimmune”

L’8 maggio scorso #anchiomamma è stato al centro dell’evento “Diventare mamma con una malattia autoimmune“, organizzato in collaborazione con Corriere Salute. La registrazione è disponibile come Video On Demand al link https://www.corriere.it/salute/eventi/.

Il progetto #anchiomamma è coordinato da Media For Health.

Fecondazione assistita: riprendono i trattamenti dopo il via libera dal Centro Nazionale Trapianti e dal Registro Procreazione Medicalmente Assistita dell’Istituto Superiore della Sanità. Il primo consulto verrà effettuato in via telematica, per ridurre gli accessi ai Centri di PMA.

Il protocollo SIGO

Con il nuovo protocollo di sicurezza della Società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo), anche tutti i trattamenti sospesi a causa del lockdown dovuto alla pandemia per Covid-19 potranno riprendere.
Il protocollo indica come riorganizzare le procedure di procreazione medicalmente assistita (PMA), per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.

«Se da un lato è necessario ripartire prontamente per non infrangere i sogni delle tante coppie che avrebbero dovuto iniziare o proseguire i trattamenti, dall’altro è fondamentale farlo in piena sicurezza» spiega la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia.

PMA Fase 2: cosa prevede il protocollo

«La nostra priorità era dare una risposta a tutte quelle coppie che avevano intrapreso un percorso di fecondazione assistita o che erano in procinto di farlo», ha detto il professor Nicola Colacurci, Coordinatore del gruppo GISS della SIGO che ha messo a punto il protocollo. «Donne e uomini che negli ultimi due mesi si sono sentiti abbandonati e hanno vissuto con grande sofferenza l’ansia del tempo che scorre (oltre il 30% delle partner femminili che accede alla PMA ha più di 40 anni) e il timore di perdere definitivamente le proprie chance riproduttive».

Il protocollo prevede di riorganizzare gli spazi e le attività dei Centri di PMA. Inoltre, sono stati introdotti tre triage successivi, per verificare lo stato di salute dei pazienti e degli operatori sanitari.
Il primo consulto si effettuerà in via telematica, per ridurre gli accessi ai Centri di PMA.
Nelle fasi successive, se uno dei due partner presenta sintomi anche lievi verrà sottoposto a test sierologico. I pazienti positivi a Covid-19 devono essere esclusi da qualsiasi trattamento. Anche il prelievo di ovociti o il transfer di embrioni saranno rimandati. Allo stesso modo, gli operatori infetti o sospettati di esserlo verranno isolati dal Centro PMA.

I dati della PMA in Italia

Le coppie che accedono alla procreazione medicalmente assistita in Italia sono circa 8.000 ogni mese. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 78.366 coppie hanno fatto ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita nel 2017, con più di 18 mila gravidanze.

«C’è un aspetto di estrema rilevanza in chiave strategica di contenimento del virus durante la Fase 2», aggiunge Nicola Colacurci, «le coppie in cerca di prole sono tutte in età lavorativa e quindi potenzialmente più esposte al rischio di contagio. Pertanto, utilizzando l’andamento epidemiologico in tempo reale (tre triage successivi) delle coppie che si sottopongono a PMA, le Istituzioni sanitarie regionali potrebbero disporre di un campione selettivo dell’andamento epidemiologico dell’intera popolazione regionale».

Fonti: Centro Nazionale PMA, ANSA, Repubblica.it

Si può diventare mamma con una malattia autoimmune? Quali sono i maggiori ostacoli da affrontare dalla pianificazione della gravidanza alla gestione quotidiana dei figli? Come superarli?
«Diventare mamma con una malattia autoimmune» è l’evento organizzato da Corriere Salute durante il quale si parlerà di questi temi. È promosso da ANMAR, APIAFCO, APMARR, con il supporto di MediaForHealth e il contributo non condizionato di Ucb Pharma.
Parteciperanno Clara De Simone, U.O.C. di Dermatologia al Policlinico “A. Gemelli” IRCCS, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma; Angela Tincani, U.O. Reumatologia e Immunologia Clinica della ASST Spedali Civili di Brescia, Università degli Studi di Brescia; Antonella Celano, Presidente APMARR (Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare); Valeria Corazza, Presidente APIAFCO (Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza); Silvia Tonolo, Presidente ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici).
L’incontro sarà moderato da Luigi Ripamonti, Responsabile editoriale di Corriere Salute.
#anchiomamma
Le tre Associazioni di pazienti, insieme, supportano #anchiomamma, un progetto di informazione su malattie immuni e maternità nato per sostenere le donne che vivono con una malattia infiammatoria cronica autoimmune reumatologica o dermatologica e desiderano diventare mamme.
La Prof.ssa Tincani e la Prof.ssa De Simone sono tra gli esperti che fanno parte del board scientifico di #anchiomamma, un gruppo di medici specialisti che garantiscono la correttezza dei contenuti presenti sul sito www.anchiomamma.it.
L’evento sarà anche occasione per presentare il progetto, a un anno dal lancio.
Le domande

È possibile sin d’ora proporre domande per i relatori inviandole all’indirizzo incontricorrieresalute@rcs.it . Verranno selezionate quelle che ricorreranno con maggior frequenza.

 

Pre maggiori informazioni sull’evento di Corriere Salute “Diventare mamma con una malattia autoimmune”: https://bit.ly/2NMa0fG
Per maggiori informazioni su #anchiomamma: www.anchiomamma.it