Perplessità e dubbi sullo spermiogramma: tutto quello che non si ha il coraggio di chiedere.
Cosa succede se il giorno della raccolta il paziente non riesce a produrre liquido seminale?
Può succedere che il giorno della raccolta del liquido seminale, il paziente non riesca ad effettuarla per le più disparate motivazioni, prime tra tutte l’ansia della prestazione e, non da meno, lo stress che tutto il percorso della Procreazione assistita provoca. In questi casi, sono possibili le seguenti soluzioni:
Se l’esame del liquido seminale viene effettuato a scopo diagnostico, ovvero non durante una stimolazione ovarica della partner in corso, si può annullare l’appuntamento e prenotarne un altro. Se il paziente teme di non riuscire al nuovo appuntamento ad effettuare la raccolta presso il Centro, gli si può consegnare il contenitore, debitamente contrassegnato con il suo nome e cognome, in modo tale che possa provare presso la propria abitazione. Si deve far presente però che necessariamente il campione deve essere consegnato al laboratorio del Centro entro 1 ora dalla raccolta, e deve essere mantenuta nel percorso una temperatura il più possibile vicino ai 37 °C.
Se l’esame del liquido seminale viene effettuato durante un trattamento di stimolazione ovarica, il paziente può tornare presso la propria abitazione, qualora la distanza non sia eccessiva, ovvero che permetta di portare il campione prodotto entro un’ora al Centro; può essere aiutato dalla partner ed infine, nell’ipotesi in cui proprio non si riesca a produrre il campione, il Laboratorio dovrà congelare gli ovociti della partner e procedere alla loro inseminazione in un successivo momento.
Durante la raccolta viene accidentalmente persa una parte dell’eiaculato: come ci si deve comportare?
Può succedere che durante la raccolta una parte dell’eiaculato possa venire persa accidentalmente. E’ necessario comunicare il fatto agli operatori e soprattutto indicare se la frazione persa è la prima, l’intermedia o l’ultima. Il liquido seminale infatti, per le sue caratteristiche risulta suddivisibile in più frazioni ognuna caratterizzate dalla presenza di secrezioni specifiche prostatiche o vescicolari. E’ interessante sapere che la maggior quantità di spermatozoi è presente nella prima frazione dell’eiaculato ed è dunque fondamentale segnalare l’eventuale perdita di tale frazione.
Gli spermatozoi sono “lenti”: quali sono le possibili cause e soluzioni?
Si definiscono “lenti” gli spermatozoi che presentano una motilità progressiva < 32%. Il termine tecnico per indicare tale caratteristica degli spermatozoi è “astenozoospermia”. Le possibili cause possono essere: un’aumentata viscosità del liquido seminale, infezioni acute delle vie seminali, la presenza di anticorpi antispermatozoo e la presenza di alterazioni strutturali e/o metaboliche degli spermatozoi. Possono essere consigliati integratori specifici che contengono: Vitamina E, Selenio, Zinco, L-arginina, L-carnitina, Citrullina, Myoinositolo, Acido folico, Coenzima Q10, Acido Aspartico, N-AcetilCisteina. Il consiglio è di chiedere sempre il parere del medico prima di assumere qualsiasi integratore e di ripetere l’esame del liquido seminale a distanza di 2 3 mesi, dopo la corretta assunzione degli stessi.
Nell’ultima raccolta di liquido seminale si teme che il campione prodotto sia troppo poco: sarà sufficiente per fecondare gli ovociti della mia partner?
L’ipospermia, ovvero la produzione di un volume di liquido seminale inferiore a 1,5 ml, viene comunemente associata a problemi di sterilità: avere un basso volume seminale, infatti, viene collegato a difetti nell’apparato riproduttore maschile, associati ad alterazioni di altri fattori che intervengono sulla qualità e sulla quantità degli spermatozoi.
Bisogna ugualmente tenere presente che spesso ci si trova di fronte a casi in cui un uomo con un volume normale di liquido seminale, ma con una cattiva mobilità e/o morfologia degli spermatozoi, abbia le stesse possibilità di ottenere una gravidanza di un uomo con ipospermia, i cui spermatozoi invece, siano mobili, normoconformati e mostrino un’elevata capacità di fecondazione.
Quindi, essenzialmente gli spermatozoi all’interno del liquido seminale devono essere di buona qualità perché solo così saranno in grado di fecondare gli ovociti della partner.
Non è sufficiente allora un esame per essere sicuri della proprio fertilità? Spermiogrammi fatti a distanza di mesi possono essere tanto differenti l’uno dall’altro?
Bisogna tener conto che i valori che derivano dell’analisi del liquido seminale di un uomo sono soggetti a oscillazioni frequenti nel corso della vita. E’ dunque possibile che uno stesso paziente a distanza di pochi mesi, 2 o 3, si trovi con valori refertati differenti. Questo accade perché la spermatogenesi può essere influenzata da molteplici fattori riassunti di seguito:
- Malattie infettive, ad esempio parotite e tubercolosi;
- Malattie sessualmente trasmesse;
- Malattie croniche (diabete, aterosclerosi, insufficienza renale, lupus eritematoso, ipertensione..);
- Farmaci;
- Alcol, fumo, droghe;
- Aumentata temperatura testicolare;
- Esposizione a metalli pesanti (cadmio, mercurio, boro) e pesticidi;
- Stress;
- Varicocele;
- Anomalie genetiche;
Cosa sono gli anticorpi antispermatozoo?
Uno dei possibili test di approfondimento diagnostico che può essere effettuato su di un campione di liquido seminale è la ricerca di anticorpi antispermatozoo. L’eventuale presenza sta ad indicare una produzione di anticorpi che vanno a legarsi agli spermatozoi stessi. Si parla di infertilità immunologica: gli anticorpi non riconoscono gli spermatozoi come cellule normali dell’organismo, si legano ad essi alterandone il movimento ed altre funzioni. Nonostante non siano del tutto chiariti i meccanismi con cui gli anticorpi possano danneggiare la fertilità, gli esperti di procreazione assistita hanno dimostrato come questi anticorpi possano:
- agire sul movimento, provocando una parziale immobilizzazione degli spermatozoi, rendendo sempre più difficile la loro progressione; gli anticorpi infatti possono legarsi a livello del flagello (coda) degli spermatozoi riducendone la motilità;
- favorire la comparsa di zone di agglutinazione e di adesione di spermatozoi,
- interferire nell’interazione con gli ovociti, ovvero con la penetrazione degli spermatozoi e la successiva fecondazione, legandosi a livello della testa degli spermatozoi.
La presenza di anticorpi può essere causata da:
- traumi testicolari;
- pregressi interventi chirurgici.;
- Infiammazioni (orchiti, flogosi locali testicolari);
- Varicocele;
- Torsione testicolare;
- Infezione dell’apparato genitale;
- Tumori maligni;
- Ostruzioni delle vie seminali.
Il test più frequentemente utilizzato è il MAR test, eseguito direttamente su di un campione di liquido seminale: si considera positivo quando sono presenti una quantità di anticorpi antispermatozoo superiore al 50%. Inoltre se la quantità supera il 90%, viene esclusa la possibilità di una gravidanza spontanea.
Quando si può sapere se un ovocita è stato fecondato dallo spermatozoo?
Uno dei primi dubbi sullo spermiogramma ad invadere gli uomini avviene il giorno dopo l’inseminazione, dopo 16/18 ore, quando viene effettuato il controllo delle fecondazioni.
Gli ovociti che presentano due pronuclei, due strutture circolari una di origine materna e una paterna contenenti il materiale genetico, e due globuli polari, sono fecondati regolarmente e sono definiti zigoti. Si distinguono dagli ovociti non fecondati, che non presentano i pronuclei e dagli ovociti fecondati in modo anomalo, che presentano 3 o più pronuclei. Verificata la fecondazione, gli zigoti sono nuovamente riposti negli incubatori.
La probabilità di gravidanza nel percorso di Procreazione Assistita aumenta se il campione di liquido seminale risulta normospermico?
Non è possibile dare una risposta positiva a tale domanda, poiché anche se il campione è normospermico, i risultati dello spermiogramma non sono gli unici determinanti all’ottenimento della gravidanza. L’età della partner, la qualità degli ovociti, la risposta alla stimolazione sono solo alcuni esempi di fattori che contribuiscono o meno al raggiungimento dell’obiettivo. Certo è che il campione non normospermico porta ad una tendenziale diminuzione della probabilità di gravidanza, ma può essere vero anche il contrario! Inoltre non è detto che un campione normospermico dia la certezza assoluta che il percorso si concluderà positivamente con una gravidanza. Concludendo, lo spermiogramma dunque è uno strumento utile a capire quali strade prendere per cercare di aumentare il più possibile la probabilità di ottenere una gravidanza.
Una volta utilizzato il liquido seminale per la fecondazione degli ovociti, il restante materiale che fine fa?
Nell’ambito delle tecniche di II livello della Procreazione Assistita, ovvero quelle tecniche che prevedono la fecondazione degli ovociti con gli spermatozoi in Laboratorio, all’esterno dell’apparato riproduttivo femminile, il liquido seminale viene processato in modo tale da ottenere la quantità sufficiente di spermatozoi necessari alla fecondazione. L’eventuale materiale restante, una volta che si è proceduto all’inseminazione degli ovociti, viene smaltito e non può essere utilizzato per nessun’altro scopo o fecondazione.