La Commissione Sanità ha votato la risoluzione “in tema di procreazione assistita di tipo eterologo“. Sono state compiute due votazioni: una a maggioranza che ha bocciato il punto relativo all’avviamento di una campagna di sensibilizzazione sul valore della donazione.
La seconda, che ha visto l’approvazione all’unanimità dei seguenti punti:
– Integrazione del registro regionale dei donatori stilato dal Policlinico con quello nazionale
– Definizione dei requisiti e delle competenze degli esperti che comporranno il gruppo di lavoro incaricato di supervisionare l’operato dei centri di procreazione assistita;
– Emanazione di regole certe per la diagnosi pre-impianto.
A sette mesi dall’emanazione della sentenza della Corte Costituzionale del 9 Aprile 2014, la fecondazione eterologa non è ancora resa possibile a causa della mancanza di donatori di gameti femminili e maschili.
La donazione di gameti femminili è molto più complicata di quella maschile, infatti oltre ai normali controlli sulla salute, la donatrice deve sottoporsi ad una terapia ormonale di stimolazione dell’ovulazione e poi compiere un ricovero ospedaliero per permettere l’intervento chirurgico di prelievo ovocitario.