Per gli aspiranti genitori non è ancora possibile praticare la fecondazione eterologa in molte regioni italiane a causa dei problemi organizzativi e dei nodi cruciali da risolvere che persistono sulle donazioni.
All’azienda Ospedaliero Universitaria Careggi, viene spiegato che chi vuole donare dovrà eseguire un colloquio (anamnesi e storia personali e familiari) e una visita specialistica (ginecologica o andrologica); il donatore di gameti maschili, prima del colloquio e della visita specialistica andrologica, deve effettuare in prima istanza un esame del liquido seminale.
Se il donatore/donatrice di gameti risulterà potenzialmente idoneo, si procederà con gli esami sierologici/batteriologici ed infine con quelli genetici.
Cosa vuol dire “idoneo”?
Riportiamo di seguito il DOCUMENTO SULLE PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA FECONDAZIONE ETEROLOGA A SEGUITO DELLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE NR. 162/2014
Molti centri di procreazione medica assistita hanno rinviato la data di avvio della fecondazione eterologa poiché non si ritengono ancora pronti sul piano organizzativo e gestionale ad affrontare gli aspetti spinosi della donazione di gameti.