Il lockdown ha portato un boom di concepimenti tra coppie infertili. Il 14% di quelle che stavano seguendo un percorso di fecondazione assistita hanno concepito naturalmente. In Italia, la percentuale delle infertilità cosiddette “sine causa” è del 15%.
La ricerca italiana
I dati emergono da una ricerca italiana condotta su 50 coppie di età media di circa 39 anni. Queste coppie avevano dovuto sospendere il percorso di procreazione assistita a causa delle misure di distanziamento sociale. La percentuale del 14% si avvicina molto a quella che in letteratura viene definita come ‘infertilità sine causa’.
A condurre la ricerca la D.ssa Arianna Pacchiarotti, Responsabile Pma dell’ospedale San Filippo Neri di Roma e Docente alla Sapienza. “La bassa frequenza di rapporti sessuali spesso non viene menzionata durante l’anamnesi da parte delle coppie, soprattutto perché è un problema che è fonte di frustrazione e vergogna – spiega la D.ssa Pacchiarotti. Lo stress, la fatica, la mancanza di tempo e la distanza geografica sono le cause principali”.
“Il dato più interessante – sottolinea – è che la percentuale di chi ha concepito naturalmente è molto simile, 14% contro 15% a quella delle cosiddette infertilità ‘sine causa’, quelle cioè in cui non è stato diagnosticato un problema medico”.
L’effetto potrebbe parzialmente compensare la mancanza di nascite causata dal blocco delle procedure nel periodo di distanziamento che, secondo alcune stime potrebbe far ‘perdere’ circa 4500 nascite quest’anno. Il 3-4 per cento dei bambini che vengono alla luce nel nostro paese lo fa infatti grazie alla fecondazione assistita.
La bassa frequenza dei rapporti sessuali spesso non viene considerata quando si indagano le cause delle difficoltà di concepimento. Le coppie non ne parlano, a volte per pudore o per paura di essere giudicati. Questa ricerca, sebbene condotta su un numero molto ristretto di coppie, fornisce un dato interessante.
Il lockdown e la vita di coppia
La vita di coppia è stata al centro di molti dibattiti durante il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19. Alcuni rapporti sono entrati in crisi, altri hanno “colto l’occasione” per interrompersi definitivamente. In molti casi, invece, le circostanze eccezionali che abbiamo vissuto e in parte stiamo ancora vivendo hanno acceso una nuova luce sulle relazioni. Molte persone hanno cambiato prospettiva e hanno riscoperto il valore degli affetti, ai quali troppo spesso non diamo il peso che meritano. Nuove vite nasceranno, dunque, e questa è di per sè un’ottima notizia.
Fonte: ANSA