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Quando una coppia si rivolge a un centro di Procreazione Medicalmente Assistita deve sottoporsi a un’accurata anamnesi per indagare quali siano le cause di infertilità. Tali cause possono essere sia maschili che femminili.

Ce ne parla il Dottor Carlo Torrisi, ginecologo, responsabile clinico e Direttore Sanitario del Centro di Medicina della Riproduzione e Infertilità di Catania.

Quali sono le cause di infertilità femminili?

Le cause di infertilità femminili si distinguono in:

  • cause flogistiche, ad esempio, esiti di gravidanza extrauterina che portano a danni tubarici che, a loro volta, creano un ostacolo – in parte o completamente – alla risalita degli spermatozoi e al raggiungimento degli ovociti. Questa è stata la prima vera indicazione a tecniche di PMA.
  • cause legate alle conseguenze di endometriosi. L’endometriosi come sappiamo può colpire le ovaie con riduzione della riserva ovarica, può colpire le tube con alterazione del transito E comunque diciamo crea una uno stato di diminuita riserva ovarica. Una delle conseguenze è la POF, Premature Ovarian Failure. Si riscontrano una riduzione dei valori di MH, il dosaggio ormonale che consente di valutare la riserva ovarica, o un aumento dell’FSH, che porta a una riduzione della qualità e del numero degli ovociti.
  • cause di infertilità legate al sistema immunitario. Alterazioni del sistema della coagulazione o malattie autoimmuni quali la sclerosi multipla o l’artrite reumatoide possono aumentare le percentuali di aborti inspiegati e poliabortività.

Va ricordata anche l’infertilità idiopatica, ovvero senza una causa ben identificata. L’infertilità idiopatica in realtà è tale finché restiamo all’esterno della coppia. Nel momento in cui facciamo un pick-up ovocitario ci rendiamo conto che l’infertilità è data da una cattiva qualità ovocitaria, dalla diminuzione dei recettori, una insufficiente risposta alla stimolazione con FSH o a carenza di fattori di crescita, interleuchina eccetera e che possono comunque e dare problematiche difficilmente spiegabili.

Quali sono e cause di infertilità maschile?

Per quanto riguarda le cause di infertilità maschile dobbiamo distinguere:

  • un ipogonadismo ipogonadotropo, cioè con livelli di FSH molto bassi e una riduzione del volume testicolare in genere. Queste sono anomalie congenite, e c’è la possibilità di intervenire utilizzando FSH esogeno
  • un ipogonadismo ipergonadotropo, che crea dei danni testicolari conseguenti a cause iatrogene, quindi caldo, freddo, fattori tossici, idrocarburi eccetera
  • varicocele non diagnosticato tempestivamente
  • criptorchidismo, cioè una mancata discesa del testicolo. Questo in genere non è possibile curare terapeuticamente
  • Sertoli Cell-Only Syndrome è una situazione in cui manca la linea spermatogenetica

A queste vanno aggiunte le infertilità che provocano azoospermia, tra le quali la più frequente è l’aplasia congenita bilaterale dei vasi deferenti (CBAVD, Congenital Bilateral Absence of the Vas Deference). In questo caso i vasi deferenti sono assenti, perciò manca la connessione tra il tra il testicolo e l’esterno. In questo caso, tecniche di PMA come PESA, TESE e TESA possono risolvere, o quantomeno ovviare, a questa problematica.

L’infertilità maschile, le possibili cause e il ruolo della prevenzione sono temi che suscitano sempre grande interesse e dei quali non si parla mai abbastanza.

Ce lo conferma il Dottor Emilio Italiano, Specialista Urologo, Andrologo, Consulente Sessuologo, con il quale abbiamo fatto il punto sull’argomento e messo in evidenza gli aspetti più rilevanti.

Fattore maschile di infertilità di coppia

Un fattore maschile, tra cause maschili dirette e quelle miste, è ormai presente nel 60% circa delle coppie infertili. Nell’ambito di una valutazione di coppia, quindi, è importante iniziare precocemente l’analisi del partner di sesso maschile, per evitare terapie inutili o inappropriate o indagini invasive nella donna.

La visita andrologica comincia da una corretta anamnesi, per indagare poi su eventuali anomalie alla nascita o nel percorso di sviluppo del maschio.

Cause di infertilità maschile

Le possibili cause di infertilità maschile possono essere suddivise in tre grandi categorie:

  • Pre-testicolari
  • Testicolari
  • Post-testicolari

Tutte possono determinare alterazioni dei parametri seminali e portare ad anomalie del liquido seminale, di cui abbiamo trattato nel precedente articolo “Infertilità di coppia: gli esami per l’uomo“.

Tra le cause più frequenti descriviamo:

  • Anomalie genetiche
  • Criptorchidismo (mancata discesa di uno entrambi i testicoli nello scroto alla nascita)
  • Varicocele
  • Malattie sistemiche
  • Farmaci
  • Forme immunologiche
  • Infezioni del tratto riproduttivo
  • Fattori socio-ambientali
  • Età avanzata
Cosa dicono le Linee Guida

Le Linee Guida della principale Società scientifica Urologica Europea, la EAU, European Association of Urology, mettono al primo posto come importanza e raccomandazione la correzione degli stili di vita nel maschio ipo/infertile.

Quindi l’attenzione sarà posta su:

  • Stress psico-fisico
  • Sovrappeso, obesità
  • Temperature scrotali elevate (talvolta per rischi lavorativi)
  • Esposizione ad agenti fisici o chimici
  • Utilizzo di sostanze voluttuarie (fumo di sigaretta, alcool, sostanze stupefacenti, farmaci voluttuari).
Il riconoscimento delle cause

L’andrologo indagherà per esempio tra le cause pre-testicolari su un eventuale ipogonadismo (una condizione patologica caratterizzata da insufficiente produzione di testosterone da parte delle cellule di Leydig con conseguente deficit androgenico a ridotta o assente produzione di spermatozoi con conseguente infertilità). Tale condizione, a sua volta, potrebbe essere sostenuta da altre patologie indagabili e possibilmente correggibili.

Inoltre, si valuteranno possibili cause testicolari, tra queste il varicocele, che rappresenta la causa più frequente, senza tralasciare l’idrocele, la pregressa torsione del funicolo o i tumori testicolari che, ricordiamo, sono i tumori più frequenti dell’età giovanile (15-40 anni) e curabili in altissime percentuali.

Per finire, l’andrologo indagherà sulle cause post-testicolari, da quelle congenite a quelle acquisite per infezioni delle ghiandole accessorie maschili (prostata, vescicole seminali, epididimi), ostruzioni delle vie seminali, disfunzioni eiaculatorie.

Il ruolo delle infezioni

Anche le infezioni acute e croniche del tratto urogenitale hanno notevole importanza. Infatti, possono contribuire in vario grado all’infertilità maschile attraverso molteplici meccanismi:

  • Risposta infiammatoria (leucocitospermia, produzione di radicali liberi dell’ossigeno e conseguente danno perossidativo al DNA, iperproduzione di citochine) (1)
  • Anomalie funzionali delle ghiandole sessuali accessorie coinvolte nel processo flogistico-infiammatorio (alterazioni biochimiche del plasma seminale, ridotta attività scavengers) (2)
  • Fenomeni sub-ostruttivi/ ostruttivi post-flogistici (3)
Obiettivi di una corretta valutazione dell’uomo infertile

In precedenti articoli abbiamo visto che già da alcuni anni le cause di una infertilità di coppia possono dipendere in oltre il 50% delle volte da cause maschili (leggi l’articolo “La salute riproduttiva maschile: il ruolo chiave dell’andrologo”).

La corretta valutazione ed attenzione parte dunque dalla PREVENZIONE. Infatti, così come le donne vanno dal ginecologo per la loro prima visita alla comparsa del primo ciclo mestruale (menarca), alla stessa maniera il maschio va periodicamente visitato dall’andrologo. Ciò andrebbe fatto preferibilmente prima della pubertà, se si sospettano anomalie, e successivamente, se nella norma, ogni 2 anni.

L’Andrologo inquadrerà correttamente:

  • Condizioni potenzialmente correggibili
  • Condizioni a rischio vita o salute che possano sottostare all’infertilità e richiedere attenzione medica
  • Condizioni irreversibili per le quali sia possibile ricorrere a tecniche di PMA omologhe (parliamo di tecniche di recupero degli spermatozoi)
  • Condizioni irreversibili per le quali non sia possibile ricorrere a tecniche di PMA omologhe e per le quali siano proponibili opzioni eterologhe (in condizioni estreme in cui non sia possibile un recupero, ricorrere alla banca del seme di donatore può rappresentare un’opzione percorribile)
  • Anomalie genetiche che possano influenzare la salute della progenie in caso di utilizzo di PMA
  • Condizioni in cui si possono prevedere scenari di ulteriore peggioramento della qualità del seme ed in cui si deve consigliare un deposito preventivo degli spermatozoi alle banche del seme.

Dottor Emilio Italiano, Specialista Urologo, Andrologo, Consulente Sessuologo

 

 

 

Bibliografia

  1. Aitken et al, 1995; Sikka et al., 1995; Ochsendorf, 1999; Depuydt et al., 1996; Diemer et al., 2003; Agarwal et al., 2003; Sanocka et al., 2003
  2. Depuydt et al, 1996; Comhaire et al., 1999
  3. Salgado et al., 2003

L’Italia è uno tra i Paesi europei con il più basso indice di natalità ed è tra quelli in cui l’età media per la prima gravidanza risulta più alta.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità l’infertilità in Italia riguarda circa il 15% delle coppie (1), mentre nel mondo le stime indicano circa il 10-12%. L’infertilità può essere attribuibile all’uomo (infertilità maschile), alla donna (infertilità femminile) o ad entrambi i partner (infertilità di coppia).

Cause di infertilità

Le cause dell’infertilità sono numerose e di diversa natura. Il fumo, l’obesità o l’eccessiva magrezza, diverse sostanze ambientali, la sedentarietà e perfino l’eccessiva attività fisica sono alcuni tra i principali fattori di rischio modificabili, capaci di influenzare la salute sessuale e riproduttiva di un individuo.

Altre cause, invece, sono di natura patologica: ad esempio, le infezioni sessualmente trasmesse. Queste sono una delle cause più frequenti di infertilità.

Tra le patologie correlate all’infertilità nella donna vi sono: alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie. Tra gli uomini, invece, sono frequenti le patologie che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e la funzione del testicolo. Tra queste, ad esempio, il varicocele.

In questi casi è importante intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche e, soprattutto, con la prevenzione e l’informazione.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Carlo Torrisi, ginecologo, Responsabile clinico e Direttore Sanitario del C.R.I. (Centro di Medicina della Riproduzione e Infertilità) di Catania.

 

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Le infezioni sessualmente trasmesse possono complicare il percorso procreativo? In che modo?

 

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Il varicocele nell’uomo deve essere sempre operato? Perché danneggia la qualità del liquido seminale?

 

(1) Ministero della Salute. Cause di infertilità. https://bit.ly/2TYxghe