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Esistono differenze in termini di outcome tra cicli a fresco e cicli da scongelamento (ovociti/embrioni) ?

Valutando i dati della letteratura, non emergono differenze significative tra cicli a fresco e cicli da scongelamento di ovociti/embrioni nei tassi di gravidanza.

I vantaggi del congelamento embrionario sono però più di uno:

  1. aumenta il tasso di gravidanza senza dover ripetere successive stimolazioni ovariche (tasso cumulativo di gravidanza)
  2. diminuisce il rischio di gravidanza plurima, consentendo di trasferire non più di due embrioni
  3. riduce il rischio di iperstimolazione ovarica.

Crioconservando tutti gli embrioni, nei casi di ovaie iperstimolate, è dunque possibile procedere al transfer embrionario nei cicli successivi, senza ridurre la probabilità in termini di gravidanza. In Italia, con l’avvento della legge 40/2004 e quindi con il divieto di crioconservazione embrionaria, i centri italiani più qualificati sono stati “costretti” a mettere a punto metodiche di crioconservazione ovocitaria, che potessero garantire soddisfacenti tassi di gravidanza.

Questo massiccio lavoro di adeguamento ha posto il nostro Paese all’avanguardia nella crioconservazione ovocitaria, con tassi di gravidanza sempre migliori, ma che non raggiungono comunque quelli ottenibili con la crioconservazione embrionaria né, ovviamente, quelli a fresco. Dal 2009 però, con la modifica della Legge 40 da parte della Corte Costituzionale, la crioconservazione embrionaria è stata riammessa e si sta tornando gradualmente a crioconservare embrioni rispetto agli ovociti: i dati emergono dal Registro Nazionale della PMA, dell’Istituto Superiore di Sanità.

Dott. Maurizio Cignitti