Endometriosi e dieta sono legati. La dieta, se ricca di cibi antinfiammatori e disintossicanti, può essere di aiuto e contribuire a ridurre i dolori e l’infiammazione. Le raccomandazioni della Fondazione Italiana Endometriosi.
L’endometriosi
L’endometriosi è la presenza all’esterno dell’utero di endometrio, ovvero la mucosa che normalmente riveste esclusivamente la cavità uterina. Può interessare la donna già alla prima mestruazione (menarca) e accompagnarla fino alla menopausa.
L’endometriosi colpisce il 10-15% delle donne italiane in età riproduttiva. Inoltre, interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà di concepimento.
L’endometriosi è una malattia invalidante, che provoca dolore mestruale, dolore durante i rapporti sessuali, dolore alla minzione e alla defecazione, a volte accompagnato dalla comparsa di sangue nelle urine o nelle feci. Il dolore può essere cronico e persistente, ma generalmente i sintomi si aggravano durante il periodo mestruale.
Attualmente, non ci sono terapie farmacologiche mirate per questa patologia.
Endometriosi: un aiuto dalla dieta
La dieta può essere d’aiuto per chi soffre di endometriosi. Infatti, un regime alimentare basato su cibi antinfiammatori, disintossicanti e liberi da ormoni può essere di supporto per attenuare i dolori e l’infiammazione.
In una recente intervista, la biologa nutrizionista Maria Cassano della Fondazione Italiana Endometriosi ha spiegato che “Nel caso dell’endometriosi è possibile parlare di “cibo terapeutico”. Seguendo alcune specifiche raccomandazioni nutrizionali, l’organismo potrà infatti godere di benefici. Da preferire è innanzitutto una dieta contenente sostanze antinfiammatorie e antiossidanti, come curcuma e zenzero. Un eccesso di grassi saturi e zuccheri potrebbe innescare una cascata di reazioni in grado di stimolare l’attivazione dei mediatori dell’infiammazione. Mentre un’adeguata distribuzione dei carboidrati nella dieta permette di mantenere la secrezione di insulina all’interno di range favorenti l’equilibrio ormonale. Bisogna porre grande attenzione anche alla presenza di disregolatori endocrini, nascosti all’interno di scatolame, plastica e pesticidi. Essi interferiscono sulla produzione degli estrogeni”.
La dieta per le donne con endometriosi
Riportiamo i consigli alimentari della Fondazione Italiana Endometriosi.
Cosa aumentare
- Aumentare il consumo di fibre, fino al 20-30% nei pasti. Questo determina una riduzione degli estrogeni nel sangue con minore impatto sui tessuti estrogeno-dipendenti. Sì, quindi, a frutta, verdura, cereali integrali, legumi e semi oleosi
- Aumentare il consumo di acidi grassi e Omega3. Questo promuove la produzione della prostaglandina PGE1, che riduce il livello di infiammazione addominale determinato dalla endometriosi. Sì, quindi, a pesce azzurro, salmone e tonno; olio di oliva, frutta secca, avocado e semi (chia, di girasole, di zucca. e di lino)
Cosa ridurre
- La carne rossa (preferire la carne bianca, di origine e allevamento controllato),
- i latticini, per la presenza di caseina e lattosio
- il glutine, da assumere possibilmente solo da farine integrali e grezze
Cosa evitare
- Alimenti industriali: merendine, patatine, barrette, biscotti, bevande zuccherate, prodotti confezionati…
- Alcohol
- Caffeina
- Prodotti caseari di origine animale di allevamento non controllato: per il loro alto contenuto di ormoni e antibiotici
- Prodotti contenenti soia: (salsa di soia, tofu, seitan, edamame..) per il loro contenuto di fitoestrogeni
- Farine bianche e prodotti da forno raffinati
- Grassi saturi
- Zucchero bianco
- Dolci altamente zuccherini
- Avena e segale per il loro alto contenuto di estrogeni
Fonti:
Ministero della Salute: Salute della donna/endometriosi
Fondazione Italiana Endometriosi