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Come saranno i giovani del futuro? Sanno già cosa vogliono dalla vita, non solo dalla professione? E conoscono l’importanza della prevenzione e della preservazione della propria salute riproduttiva?

I giovani: futuro in coppia, con figli

Al 1° gennaio 2024 i residenti in Italia con età tra gli 11 e i 19 anni erano oltre 5 milioni 140 mila. Nonostante le proiezioni demografiche dicano che il numero dei giovanissimi nei prossimi decenni è destinato a diminuire, dalle intenzioni espresse dai ragazzi intervistati una ripresa demografica non sembrerebbe impossibile. Infatti, i giovani vedono il loro futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%). Inoltre, tra i giovanissimi desidera avere figli il 69,4%; di questi soltanto l’8,8% è per il figlio unico, mentre il 18,2% pensa a tre o più figli. È quanto emerge dall’Indagine Bambini e Ragazzi Anno 2023”, condotta da ISTAT, Istituto Nazionale di Statistica.

Anche per i figli il calendario che i giovanissimi hanno in mente è anticipato rispetto a quello attuale delle nascite. In Italia, nel 2022 l’età media delle madri al primo figlio è di 31,6 anni. Il 65% dei giovanissimi pensa di avere un figlio entro i 30 anni (il 14,6% prima dei 26 anni). Solo il 2,6% colloca la nascita del primo figlio dopo i 35 anni. Per le ragazze la quota di coloro che pensa di avere il primo figlio entro i 30 anni raggiunge il 71,6%.

Questi risultati potrebbero essere motivo di ottimismo, perché indicano che una ripresa della natalità nel nostro Paese è possibile. Tuttavia, i dati resi noti nel corso dell’ultima edizione dell’ICAR, International Conference on Aids and Antiviral Research, relativi all’aumento esponenziale dei casi di infezioni sessualmente trasmesse (gonorrea, sifilide, clamidia) proprio nei giovani, sono a dir poco allarmanti.

La fertilità non è scontata

Le infezioni sessualmente trasmesse, infatti, insieme ad alcuni disturbi del sistema riproduttivo, sono tra gli elementi – spesso asintomatici – che possono avere un impatto anche importante sulla fertilità e sulla salute riproduttiva e impedire la realizzazione dei sogni di molti ragazzi.

Ne abbiamo parlato con la Dottoressa Nicoletta Maxia, Responsabile per la parte biologica degli interventi di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) del Policlinico San Marco di Bergamo, Presidente dell’Associazione ProcreARTE Onlus.

“L’infertilità è un problema ancora troppo sottovalutato che riguarda uomini e donne, intorno al quale non esiste ancora una vera cultura della prevenzione. Per vincere questo tabù, l’associazione ProcrearTe Onlus, in collaborazione con ATS Bergamo e con il patrocinio dell’Ordine dei Biologi della Lombardia, ha offerto uno screening precoce gratuito della fertilità rivolto a tutti i ragazzi e ragazze, dai 16 ai 25 anni. “

Lo screening

Lo screening ha rappresentato la terza fase di un ampio progetto di prevenzione e sensibilizzazione sul tema dell’infertilità nei giovani di cui si è parlato nel corso del recente convegno dal titolo “Preservare la fertilità per coltivare il futuro. Prevenzione e rimedi”. Il convegno è stata un’occasione importante di confronto tra specialisti ed esperti, per un approccio multidisciplinare a queste tematiche. “È importantissimo che la fertilità venga tenuta monitorata fin dalla giovane età: questo consente di mettere in atto eventuali strategie risolutive il prima possibile. Preservare la fertilità significa preservare il futuro!” ha commentato la D.ssa Maxia.

Era rivolto a tutti i ragazzi e ragazze di età 16-25 anni residenti a Bergamo e provincia e si è svolto presso il Centro PMA del Policlinico San Marco di Zingonia.

I giovani che hanno partecipato si sono sottoposti ad accertamenti diagnostici che includevano:

Per i ragazzi:

  • Visita uro-andrologica e colloquio anamnestico
  • Spermiogramma con capacitazione e test di frammentazione del DNA (Linee guida WHO 2021) e valutazione del referto da parte di biologi e medici
  • Eventuali esami di approfondimento, se necessari e richiesti dall’urologo/andrologo e/o dallo specialista in medicina della riproduzione
  • Attuazione di eventuali strategie per preservare la fertilità (crioconservazione del liquido seminale)

Per le ragazze:

  • Visita ginecologica e colloquio anamnestico
  • Eventuali esami di approfondimento, se necessari e richiesti dallo specialista in medicina della riproduzione
  • Ecografia transvaginale (se possibile) per studiare utero e ovaie con ecografo di ultima generazione
  • Attuazione di eventuali strategie per preservare la fertilità (crioconservazione degli ovociti)

La diagnosi precoce ha consentito di svolgere approfondimenti e di intervenire tempestivamente su disturbi asintomatici che, se trascurati, avrebbero certamente avuto un impatto sulla fertilità futura.

Ai risultati dello screening abbiamo dedicato un articolo, che puoi trovare a questo LINK.

 

Fonti: