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Gravidanza nel 40% delle donne con problemi di fertilità trattate con isterosalpingografia

 

Ideata agli inizi del Novecento, l’isterosalpingografia è una metodica di indagine dell’apparato riproduttivo femminile che consiste nell’irrorazione delle tube di Falloppio con un mezzo di contrasto iodato al fine di visualizzarle poi ai raggi X.

L’isterosalpingografia era caduta nel dimenticatoio, eppure funziona per la fertilità

Per diversi anni questa tecnica è stata un po’ dimenticata anche se, in realtà, secondo uno studio condotto dal ginecologo Ben Mol docente all’Università di Adelaide (Australia) con la sua équipe, e in collaborazione con gli esperti in medicina riproduttiva, aumenterebbe in modo significativo la percentuale di gravidanze nelle donne con problemi di fertilità.

La ricerca ha messo a confronto l’impiego di due differenti mezzi di contrasto a distanza di mesi su più di mille pazienti: il primo, a base acquosa e il secondo a base oleosa.

 

Lo studio condotto da Mol: il 40% delle donne è rimasta incinta dopo 6 mesi dal trattamento

Gli esiti dello studio, pubblicato sul New England Journal of Medicine, testimoniano che dopo sei mesi dall’isterosalpingografia il 40% delle donne trattate con liquido di contrasto a base di olio di semi di papavero ha avviato una gravidanza, contro il 29% di quelle trattate con liquido acquoso.

 

L’esperto: meccanismo misterioso ma senza effetti collaterali ne fa opzione valida alla fecondazione assistita

“Il meccanismo di azione dell’isterosalpingografia – spiega Mol – non è ancora chiaro, l’unica cosa che sappiamo è che questa tecnica porta benefici, in particolare per le donne che non manifestano altri sintomi curabili.  Serviranno ulteriori studi per approfondire i meccanismi che stanno dietro a queste osservazioni – aggiunge – ma considerando che la tecnica è stata usata per 100 anni senza effetti collaterali, crediamo che sia un’opzione praticabile prima della fecondazione assistita”.

 

L’isterosalpingografia è poco costosa in termini sia economici sia emotivi

Un ulteriore vantaggio del ricorso all’isterosalpingografia riguarda l’aspetto economico: se si considera che la gravidanza è stata ottenuta dal 40% delle donne sottoposte a salpingografia con liquido oleoso, ciò equivale a dire che il 40% delle coppie che incontra problemi di fertilità potrebbe evitare di sostenere gli elevati costi economici ed emotivi legati alla fecondazione assistita.

Stress (legato a stile di vita/condizione lavorativa e/o famigliare) e depressione: come influiscono sulle probabilità di successo della PMA e come è opportuno intervenire per prevenirli/ trattarli?

Lo stress sicuramente può interferire con la capacità di una donna di avere un figlio. Vi sono più osservazioni in letteratura che suggeriscono come in tali situazioni diminuisce la possibilità di avere una gravidanza: si stima che il 25 % delle donne che hanno nel sangue alti livelli di uno dei marcatori dello stress (alfa-amilasi) subisca durante ogni ciclo mestruale, una diminuzione del 12% della probabilità di restare incinte, rispetto a donne con livelli bassi di questo marker. In corso di trattamento di PMA, invece, lo stress non compromette la possibilità di successo; semmai il suo influsso negativo sta nell’indurre la donna ad abbandonare le terapie. Circa un terzo delle coppie, infatti, interrompe precocemente i trattamenti proprio per questo motivo.

Che cosa se ne deduce? Lo stress è un fattore che non va ignorato, o non dichiarato. Anzi. È fondamentale che le coppie possano avvalersi di un supporto psicologico tale da favorire il processo di accettazione della situazione che stanno affrontando, da offrire sostegno sul piano emotivo e da minimizzare l’impatto degli interventi medici e dei coinvolgimenti sul piano fisico. La PMA non è una procedura semplice e mette alla prova entrambi gli aspiranti genitori: garantire un supporto psicologico valido è un tassello fondamentale dell’intero percorso.

Dott. Maurizio Cignitti