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Sono stati resi noti gli ultimi dati della PMA in Italia. Il Ministero della Salute, infatti, ha pubblicato la Relazione al Parlamento sull’attuazione della legge 40/2004. I dati si riferiscono al 2018, ultimo anno per cui sono disponibili. 

I nati sono oltre 14mila

In Italia, nel 2018, sono nati oltre 14mila bimbi grazie alla Procreazione medicalmente assistita (Pma), 12.137 senza donazione di gameti e 2.002 con donazione di gameti. Si tratta del 3,2% del totale dei bambini nati nel 2018 (439.747, dati Istat).
Il numero dei nati è aumentato, da 13.973 del 2017 a 14.139.

Le coppie trattate e il numero di trattamenti

La Relazione al Parlamento sottolinea che “Considerando l’applicazione di tutte le tecniche di PMA sia di I livello (inseminazione), che di II e III livello (fecondazione in vitro) con o senza donazione di gameti, dal 2017 al 2018, si è riscontrata una lieve diminuzione delle coppie trattate (da 78.366 a 77.509), una stabilità nel numero dei cicli effettuati (da 97.888 a 97.509), con un aumento dei bambini nati vivi (da 13.973 a 14.139)”.

Centri PMA pubblici e privati

In generale, il 69,2% dei cicli di trattamenti di II e III Livello a fresco senza donazione di gameti si effettua all’interno del SSN (in centri pubblici e privati convenzionati). I centri PMA privati sono in numero superiore a quelli pubblici (104 vs 67), ma svolgono meno cicli di trattamento. Infatti il 35,6% dei centri è pubblico ed effettua il 41,1% dei cicli; il 9,0% è privato convenzionato ed effettua il 28,1% dei cicli; il 55,3% è privato ed effettua il 30,8% dei cicli.

Le differenze tra le Regioni rimangono. La diversa distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati vede “una maggiore concentrazione al nord del Paese”. Questo riflette “la diversità dell’offerta ai cittadini, tra le Regioni”.

Dai dati emerge, inoltre, che l’indicatore di attività della PMA, che misura l’offerta di cicli totali di trattamenti per tutte le tecniche di II e III livello per milione di donne in età fertile (cioè compresa tra i 15 ed i 45 anni) residenti in Italia, è pari a 7.341, in aumento rispetto al 2017, quando era pari a 7.106. Il dato italiano è però inferiore rispetto alla media europea di 7.795 cicli, relativa al 2015 (ultimo dato disponibile).

In generale, il 69,2% dei cicli di trattamenti di II e III Livello a fresco senza donazione di gameti si effettua all’interno del Ssn. Rimane, però, la diversa distribuzione dei centri pubblici e privati convenzionati che vede una maggiore concentrazione al nord del Paese, e che riflette – si evidenzia nella Relazione – la diversità dell’offerta ai cittadini, tra le Regioni.

La donazione dei gameti

La Relazione registra anche un significativo aumento delle tecniche con donazione di gameti: aumentano le coppie (+12,2%), aumentano i cicli (da 7.514 a 8.434, +12,2%) e aumentano i nati (da 1.737 a 2.002, +15,3%).

Le differenze tra Regioni

Quanto alle differenze regionali, il documento rileva che “anche nel 2018 più del 50% dei cicli iniziati con tecniche a fresco di II-III Livello sono stati effettuati in regioni del Nord Italia. In particolare, nei centri della Lombardia viene svolto il 29,6% di tutta l’attività nazionale” (era il 29,2% nel 2017). La seconda regione per mole di attività è la Toscana in cui sono stati effettuati il 12,2% di tutti i cicli a fresco (12% nel 2017).

 

Fonti: ANSA , ADNKRONOS