In un precedente articolo abbiamo scritto del convegno “Preservare la fertilità per coltivare il futuro. Prevenzione e rimedi” durante il quale è stata presentata la campagna di screening precoce della fertilità promossa da ProcrearTe Onlus in collaborazione con ATS Bergamo con il patrocinio dell’Ordine dei Biologi della Lombardia. L’iniziativa è stata ideata e coordinata dalla Dottoressa Nicoletta Maxia, biologa, Responsabile del centro di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) del Policlinico San Marco di Bergamo e Presidente dell’Associazione ProcreARTE.
Lo screening ha rappresentato la terza fase di un ampio progetto di prevenzione e sensibilizzazione sul tema dell’infertilità nei giovani.
La fertilità non è scontata
Le infezioni sessualmente trasmesse, insieme ad alcuni disturbi del sistema riproduttivo, sono tra gli elementi – spesso asintomatici – che possono avere un impatto anche importante sulla fertilità e sulla salute riproduttiva e impedire la realizzazione dei sogni di molti ragazzi.
“L’infertilità è un problema ancora troppo sottovalutato che riguarda uomini e donne – ha commentato la Dr.ssa Maxia – intorno al quale non esiste ancora una vera cultura della prevenzione.”
I risultati
“L’adesione alla prima fase di screening è stata ampia, hanno partecipato 116 tra ragazzi e ragazze.” Ha commentato la Dr.ssa Maxia. “Il loro interesse per una tematica così “da grandi” e importante come la fertilità è andato oltre le nostre aspettative ed è segno della necessità di parlarne ancora in futuro. I nostri giovani sono disposti ad imparare, a formarsi, ad assumersi delle responsabilità sul proprio futuro, molto più di quanto si pensi.
“I primi risultati emersi dallo screening, confermano l’importanza di mettere in atto campagne di screening precoce della fertilità”, sottolinea la Dottoressa Maxia
Il 56% dei ragazzi tra i 16 e i 25 anni presenta una morfologia degli spermatozoi inferiore alla media, mentre nelle ragazze della stessa età il 54% non ha mai effettuato un pap test.
I risultati dello screening maschile
“Il 56% dei ragazzi presenta una morfologia degli spermatozoi inferiore alla media, ma non solo: nel 58% dei casi anche l’integrità del DNA spermatico è borderline, quindi non scevra da frammentazione, in alcuni casi anche ridotta e compromessa – spiega la dr.ssa Maxia.
Si tratta di percentuali importanti, considerata la giovane età del campione. Sono dovute probabilmente a fattori ambientali, ma anche e soprattutto a stili di vita che prevalgono nei giovani di tale fascia d’età (fumo, droghe, alcool, alimentazione non equilibrata, sedentarietà, ecc…). Queste cattive abitudini potrebbero avere un impatto anche molto significativo sia sulla salute riproduttiva dei giovani sia sulla natalità del futuro, già particolarmente bassa nel nostro Paese”.
Infatti, le due condizioni emerse possono compromettere la fertilità, quindi la possibilità di diventare genitori. “In molti casi, tuttavia, se individuate precocemente, possono essere migliorate e talvolta, qualora siano causate da patologie specifiche come il varicocele o infezioni e/o infiammazioni, anche risolte.
Altri dati emersi
Lo screening maschile è stato effettuato attraverso spermiogramma con capacitazione e test di frammentazione del DNA tramite l’utilizzo di acido ialuronico (secondo le linee guida WHO 2021) e visita uro-andrologica. Tra gli altri dati emersi si osserva che:
- il 46% presenta delle agglutinazioni degli spermatozoi nel liquido seminale.
- il 30% dei ragazzi presenta un volume di liquido seminale anomalo (o inferiore a 1,4 ml o superiore a 4,5 ml).
- il 34% ha una viscosità del liquido seminale aumentata.
“Tutti i parametri presi in considerazione, ovvero morfologia e DNA degli spermatozoi, presenza di agglutinazioni, volume e viscosità del liquido seminale sono cruciali per determinare sia il livello di fertilità, sia la qualità degli spermatozoi – continua la dottoressa Maxia -.
Fare prevenzione, curando questi parametri del liquido seminale alterati, vuol dire riabilitare il ragazzo alla ‘via del ripristino della fertilità’”.
I risultati dello screening femminile
Per quanto riguarda le ragazze, per le quali lo screening è consistito in una visita ginecologica con ecografia, i dati più significativi emersi sono caratterizzati da luci e ombre:
- il 54% non ha mai eseguito un pap test;
- solo il 54% ha effettuato il vaccino per l’HPV;
- l’81% utilizza un contraccettivo durante i rapporti sessuali dimostrando consapevolezza rispetto alla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, uno dei fattori di rischio di infertilità femminile in età giovanile.
Investire sulla preservazione della fertilità
Formare ed educare le giovani generazioni a prendersi cura della propria salute significa crescere donne e uomini responsabili e consapevoli del fatto che il tempo dedicato alla prevenzione non è perso, anzi, è tempo investito sul proprio futuro.
Non si può perdere nemmeno un’occasione per andare loro incontro in questo senso. Per questo, stiamo definendo nuove attività per il futuro, che siano anche occasioni di confronto per parlare di tutte le tematiche inerenti alla prevenzione dell’infertilità, in particolare sull’impatto dello stile di vita, che non è solo alimentazione e attività fisica, ma è anche abitudini sessuali, uso di integratori, abuso dei device elettronici.
“Salvaguardare la fertilità significa anche favorire la natalità e tutelare il futuro stesso della nostra società. Per questo è importante continuare a sensibilizzare e informare su questo tema a partire dai ragazzi più giovani, così da individuare eventuali problemi il prima possibile e, se presenti già in modo importante, il rivolgersi a un centro PMA per il così detto ‘social freezing’ – consiglia la dottoressa Maxia.
Il social freezing consiste nel congelare i propri gameti, sia per prevenzione sia se già compromessi (oligo-asteno-teratozoospermia, azospermia, ridotta riserva ovarica, endometriosi, ecc.), in modo da avere una piccola scorta in caso di bisogno futuro.
Fonti:
- Gruppo San Donato. Screening precoce della fertilità: i risultati dell’iniziativa svoltasi al Policlinico San Marco su ragazzi 16-25 anni. Ultimo accesso: novembre 2024.