Il consiglio principale è quello di cercare di superare la difficoltà psicologica e la timidezza che la coppia può avere nel richiedere un aiuto in un campo così intimo come quello della procreazione assistita.
Se si desidera una gravidanza e non la si riesce ad ottenere nel giro di 12-18 mesi, si può parlare di sterilità o quantomeno di subfertilità. È quindi importante cercare un aiuto in tempi brevi, soprattutto quando l’età comincia a farsi “incalzante”.
In realtà secondo le linee guida in materia di procreazione medicalmente assistita, si parla di sterilità dopo 12/24 mesi di rapporti mirati al concepimento. Tale definizione non prende però in considerazione l’età della donna: se è vero che un’attesa di 24 mesi all’età di 25 anni potrebbero risultare ininfluenti, lo stesso non si può dire per un simile ritardo a 38 anni.
Alla luce di queste considerazioni, è fortemente consigliabile rivolgersi ad uno specialista di riproduzione assistita o meglio ancora ad un centro che sia in grado di inquadrare e gestire la coppia a 360°, fino a proporre un ventaglio di soluzioni ad hoc.
Ho voglia inoltre di esprimere una considerazione personale, dal momento che spesso mi capita di rapportarmi a delle coppie sfibrate dalla frustrazione che consegue ai mancati concepimenti: non c’è nulla di sbagliato in voi. Purtroppo la difficoltà a concepire è figlia dei cambiamenti socio-economico a cui stiamo assistendo: l’età media a cui si cerca un concepimento sta gradualmente aumentando e così capita che mentre dieci anni fa le nostre pazienti avevano un’età media di 34 anni, oggi l’asticella si è alzata fino a lambire i 40 anni e questo si ripercuote negativamente sul concepimento.
Prof. Mauro Schimberni
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia – Medicina della Riproduzione
Fondatore e direttore clinico di BioRoma – sede operativa presso la Clinica Valle Giulia in Via G. De Notaris, 2/b a Roma.
Contatti: 06 3334266